Scrivo per raccontarvi la storia di mio marito Alessandro 35 anni malato di Atrocitoma Anaplastico.
Era il 25 febbraio 2012 ed eravamo a casa ad organizzare la festa di compleanno della nostra
piccola Noemi di 4 anni, quando ad un certo punto Alessandro diventa bianco e comincia a sudare freddo; così si siede sul divano e la piccola corre a chiamarmi. Io subito non mi allarmo.. pensavo fosse un inizio di influenza intestinale, ma piano piano Alessandro comincia a perdere coscienza, non risponde alle mie domande, non apre nemmeno gli occhi… Quindi decido di chiamare l’ambulanza che lo porta nell’ospedale più vicino..
Da lì cominciano le più svariate ipotesi dopo la tac (che mostrava solo una minima lesione in sede fronto-temporale) cerebrite, meningite.. quindi cominciano a bombardarlo di antibiotici, antivirali e antinfiammatori, ma il liquor è negativo e i conti non tornano; pertanto si decide di fare una risonanza con spettroscopia.. che mostra l’entità della lesione che coinvolge gran parte dell’area fronto-temporale fino alla parte più anteriore dell’ippocampo…
Allora decidono di trasferirlo al C.T.O di Torino e operarlo velocemente; il neurochirurgo ci dice
che secondo lui potrebbe essere un glioma di basso grado (prima dell’intervento) perché la
risonanza non prendeva contrasto.. ma ancora una volta questo maledetto tumore ci stava beffando e dopo l’intervento (durato quasi 8 ore) il neurochirurgo chi dice che la situazione è più grave di quanto sembrava.. il tumore era esteso fino all’encefalo e sembrava maligno (l’istologico che arriva lo conferma)
Alessandro dopo l’intervento non si risveglia, rimane in coma per 3 giorni.. Poi quando si sveglia
non è più lui diventa aggressivo… non riesce più ad esprimersi e a comprendere ciò che gli viene
detto.
La situazione comportamentale migliora poi dopo quasi 1 mese dall’intervento… e si inizia la
radioterapia.. che tutto sommato sopporta bene, non ha mal di testa, nessun segno di edema, riesce a fare qualche attività.. insomma pensavamo che piano piano si poteva tornare alla “normalità”, ma due settimane dopo la fine dei cicli di radioterapia, si sveglia una mattina con la febbre a 39.5; la cosa non mi piace affatto e decido di portarlo in pronto soccorso e lì ci attendeva un’altra tragedia.. i medici mi dissero “signora è un’epatite B molto grave… le conviene avvertire i parenti” non ci potevo credere.. tutto ciò era assurdo.. il destino si era accanito e nei giorni successivi la situazione va sempre peggio.. i reni smettono di funzionare, l’acqua gli arriva ai polmoni e si corre per aggiustargli i valori e poterlo dializzare.. ma anche con la dialisi (che teneva quasi 18 ore al giorno) non riesce a smaltire tutti i liquidi..
Poi entra in coma; il cuore comincia a patire .. nessuna speranza.. eravamo ormai preparati al
peggio..
Ma lui lotta (è un omone di 1.85 mt) .. fino a quando il fegato comincia a stabilizzarsi piano piano, i reni cominciano lentamente a riprendere la loro funzione e lui si risveglia.. senza grandissimi deficit.. e dopo quasi 4 mesi .. esce dall’ospedale e torna a casa.
Ma non è più lui.. dorme tutto il giorno, non ha la forza di aprire una bottiglia e fa sempre più fatica ad esprimersi e a comprendere dei discorsi molto semplici… l’ultima risonanza mostra una nuova area di enanchement… aspettiamo di fare la prossima, per escludere una radionecrosi e io mi chiedo intanto.. quanto ancora dovremo soffrire?
Perché questo male è così subdolo e così devastante.. ma non trovo risposte.. però ho trovato questo sito.. che mi fa sentire un po’ meno sola..
dimenticavo io sono Evelyn