AITC Associazione Italiana Tumori Cerebrali

Giorgio

Roma, 25 Settembre 2007


Qualità di vita…dignità delle persone…Tante belle parole, peccato che non
sempre si riesca a trovare dei medici che ne comprendano il significato.
Giorgio aveva da poco compiuto 34 anni quando il primo forte mal di testa lo
costrinse a ridurre il lavoro; giornate intere trascorse fra medico di famiglia e
day hospital per capire cosa stesse succedendo.
Il 22 Febbraio 2007 prima risonanza magnetica: lui era ko a causa di alcune
gocce che lo facevano dormire tutto il giorno, mentre io stavo li, con quel
referto in mano. La dottoressa molto gentilmente, constatata la gravità della
situazione, ci aveva subito rilasciato rmn e referto firmato ..” urgente visita
neurologica”.
Che voleva dire?? Il suo sguardo, la sua gentilezza, quel..”mi dispiace..”
Troppo assurdo per essere vero!! Proprio ora che la vita ci sorrideva…il
matrimonio, la nostra bimba, una casa tutta nostra…Perché stava succedendo
proprio a noi?
Di corsa in ospedale: Il giorno stesso ricovero immediato, il 2 Marzo
intervento. La diagnosi? Il giorno delle dimissioni, 15 marzo, ci parlarono di
MANINGIOMA BENIGNO: non era vero!!! Il dottore forse era stato
improvvisamente assalito dalla paura, non era in grado di dirci la verità?? Solo
dopo la prima visita oncologica, leggendo un foglio ho trovato scritto:
MENINGIOMA MALIGNO RABDOIDE III GRADO.

Da sola parlo con la dottoressa che doveva seguire mio marito, mi conferma che
la diagnosi definitiva e proprio quella!! Cosa fare? Lui non sa nulla!! “Ci
penseremo noi ad informarlo!” Mi disse …Il 10 Aprile inizia il primo ciclo di
radioterapia, a scopo preventivo (gli dicono i medici), Lui è sempre più giù,
nonostante tutti i familiari, amici e parenti gli stiano vicini: inizia anche un
dolore atroce alla schiena che non si riesce a far passare, tanti medicinali,
cortisone… niente da fare.
Al termine della radioterapia il suo fisico è sempre più debilitato, il dolore alla
schiena sempre più forte…e lui ancora non sa cosa gli stia succedendo!
Comincia a non mangiare, se ne sta tutto il giorno al letto, niente tv, neanche
una parola …non vuole nessuno, evita persino di guardare la nostra piccola.
Forse depressione? No! Una nuova risonanza rileva altre tre neoformazioni,
stavolta inoperabili!!
Iniziamo con la chemioterapia, il primo ciclo a metà luglio, dovrà ripeterlo i
primi di agosto… ma il suo corpo è talmente debilitato che il 23 luglio deve
rientrare in ospedale: non mangia, non beve, non parla…La malattia ha preso
il sopravvento… eppure il 03 agosto viene dimesso e, nonostante il catetere
vescicale ed il fatto che ormai non riesca più a camminare, ce ne torniamo a
casa insieme.

Il 13 agosto la dottoressa in una telefonata mi conferma che, nonostante le
condizioni critiche, mio marito a breve potrà fare il II ciclo di chemioterapia:
lei purtroppo è in ferie ma mi assicura che il suo sostituto è un bravo dottore!
Il 16 Agosto chiamo l’ospedale per sapere quando chiameranno mio marito
e…il mondo mi è crollato addosso: “ nelle condizioni in cui sta non può fare la
chemio..” La rabbia non mi permette di chiamare la dottoressa…troppe
bugie…
Il 17 Agosto il suo sostituto ci consiglia un ricovero in hospice: per un ragazzo
di 34 anni ??? Possibile che non ci sia più niente da fare per mio marito???….
Odio me stessa per aver dovuto prendere quella decisione, ma era l’unica cosa
da fare… il giorno stesso mio marito entra in una clinica dove, sembra
assurdo, finalmente viene trattato con umanità e benevolenza da parte di
tutto lo staff.
Il 21 agosto, a distanza di 6 mesi dalla prima risonanza, Giorgio ha posto fine
alla sua agonia: il suo corpo ormai rifiutava ogni tipo di cura…rifiutava la
vita..
Proprio lui che l’aveva sempre vissuta fino in fondo con allegria a
spensieratezza…

Oggi, ad appena un mese di distanza dalla sua morte cosa posso dire ai dottori
che lo hanno avuto in cura? Non chiedevo nessun miracolo…ma soltanto di
trattare mio marito con umanità, con dignità…e non credo proprio che sia
stato così.

Katia